D'ogni cosa ignaro,
son persuaso,
già nel grembo di mia madre
al sonno condusse l'immagini più belle,
di cui non v'è memoria,
ma sol malinconia e vaghezza,
fresco auspicio
della vita oltre quella
ancora a venire,
o nostalgia di melodie
dalle quali forma si trasse,
il che è forse identica bellezza,
quest'armonia per la mia vita,
non di questo mondo,
incanto e meraviglia
di vive voci così diverse,
tra loro innamorate,
di legno, metallo e vento
azzurre sonorità,
sublime deliquio.