Gustosissimo (è il caso di dirlo) trittico nizzardesco, che, partendo da considerazioni estetico-salutistiche con digressioni organolettiche e nutrizionali, finisce nella più classica delle sedute, al cui sapore liberatorio, si unisce un ché di rimorso di natura carnivora. Il tutto è condito (anche qui è il caso di dirlo) da allegati letterari, il primo sapido e dilavante come un bicchiere di buon ricino d'annata, il secondo, coltamente letterario, ma sempre con base EVO. Bellissima lettura mattutina, che si spera senza effetti secondari.
Carissima Arlette, sono veramente dispiaciuto, nella tua dieta non parli mai dei famosi ravioli con ragù di cinghiale, che servono per accompagnare il maialetto arrosto il bicchiere di ottimo Cannonau, a m. 0, basta allungare le braccia e scorrere in cantina, prendere il caciocavallo più stagionato e le bietoline coltivate nell'orto aspettare per finire con le deliziose Seadas, bagnarle con un pò di miele, e così si comincia a ragionare su tutte le sane diete di questo universo, vieni in Sardegna per provare e credere, in una settimana tre chili non te li leva nessuno e canterai insieme a noi: !Non potho reposare, amore e coro" Un abbraccio e perdonami se puoi Tonino
Mi si è... dimezzato qualcosa nel titolo, ma quello "spe" sta per speranza, e la speranza è quella di leggere in questo tendone circense e poetico più stili possibili. Un piccolo esempio con questa insalatina che va dal prosastico, al vernacolare goliardico, al colto letterario semi ermetico andante vattelappesca 'ndo cojo cojo. Ma ci siamo in questo tendone, vero Valerio?. Oggi come ieri ad ognuno il suo, apprezzando la diversità che è sempre fonte di dinamicità e sviluppo. Grazie Valerio, il ricino d'annata mi ha fatto sorridere.
Tera d'incanto Tonino, sorretta dai suoi monti e abbracciata dal mare. La amo e la apprezzo da una vita con tutto ciò che contiene (seadas in prima linea) e "si m'essere possibile d'anghelu s'ispiritu invisibile picabo..." per volarci su alta come il falco e da una bella falesia osservarne le forme sinuose e aspre al contempo, acerbe come bellissima giovinetta.
Simpaticissima, mi hai smosso anche l'appetito. Brava Arlette!
Eh, Luisa, torno indietro di quasi quarantacinque anni e mi vedo a saltellare sui sassi del torrente che finiva la sua corsa sotto il paese. Un torrentello ma ricco di acque chiare e pulite e noi bambini e adolescenti in primavera a cogliere il crescione selvatico, farne delle belle scorpacciate e poi sotto il noce a chiacchierare di qualsiasi cosa ci tenesse li assieme. Un abbraccio a te.
Un onore averti qui, Vittorio, e visto che è ora di pranzo e ti ho smosso l'appetito, dajè sotto e magna de core. Grazie per il tuo passaggio.
Grazie anche a te Virgilio, voto alto in pagella e annessa conferma di aver assaggiato la coda di vitella fatta come Sora Lella comandava. Una delizia. In questa domenica di maggio saluto di cuore P.H. e tutto il suo popolo, dalla A alla Z, forse per più di un po'... ma sarà l'essere umano ad essere assente, l'Arlette che ama la scrittura resta, con l'idea del ritorno.