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Utente eliminato
Pubblicata il 21/05/2021
La creatura d'una tigre,
di già fiera e guerriera m'apparivi,
così femmina,
gli occhi a fessura
e il musetto indispettito,
alla vista della mano mia
sul morbido pelo
d'una docile micetta.

Con baldanza vidi un gattone
miagolando amor profano
voluttuoso a te strusciarsi,
per subito poi schizzar via,
lacero e arruffato.

Io stesso,
fin quando dolcemente
sui divani t'impigristi,
la lestissima zampata
neanche vedevo arrivare,

ma solo il ferro del tuo artiglio,
altrimenti tenerissimo,
sulle goffe membra sentivo,
insieme al sordo brontolio che dice :
"non affrontare mai
chi viene dalla strada !"

Chissà se e dove sei adesso,
eppure un'anima l'avevi,
con le vibrisse tese
al tempo della mia danzante,

l'ho vista sgorgare dai tuoi occhi,
come parole da nessuno mai udite.
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Che bella, lo stesso titolo basterebbe ad onorarne la memoria. Ogni tanto penso anche io alle bestiole che ho avuto, e ne ho nostalgia. Ognuna di loro aveva un temperamento diverso ma, in comune, avevano quell'amore e quella fedeltà che davvero sgorgava dagli occhi. Come già scrissi tempo fa, se esiste un Paradiso non può che accoglierli, perché meritano più di tanti esseri "umani".

il 22/05/2021 alle 14:02

Piacere mio

il 25/05/2021 alle 12:44