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Utente eliminato
Pubblicata il 22/04/2021
Talmente a buon mercato
la pace doni,
che dall'Agnello di Dio
ricevere non oso,

il battito plachi
del pavido mio cuore,
i conati del panico
come fiamma di candela
dolcemente spegni,

nulla della lucidità offuscando,
né della memoria occultando,
spettri e rimorsi esorcizzi,

ai quali così distante guardo,
quasi al tempo leggero
d'esser puro spirito già fossi,

fra le braccia della sonnolenza
d'ogni disprezzo verso me stesso
compiacente m'assolvi,

per poi condurmi
con la tua mano forte
attraverso bizzarri sogni inenarrabili,
che al sepolcro consegna
la luce del mattino,

dall'angoscia oscura
nel sonno e nella veglia
innocuo oppio mi preservi,

non senza grazia
dalla sopita mia vitalità
del santo balsamo
la legittima mercede pretendendo.
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