E fu così che
nei giardini,
nelle piazze,
negli spazi aperti,
comparvero loro
e parlarono.
E proclamarono:
la fine del Mondo,
l'avvento dell'Angelo,
la visione del settimo giorno,
l'estinzione del Sole,
la collisione cosmica,
la salvezza penitenziale,
lo spirito tribale,
l'umore della mandragora,
l'unguento della tigre,
la disciplina del vento,
la rivendicazione della tenebra,
la crocifissione della rosa,
la purezza della linfa,
il sopore dell'ombra,
il sangue del gatto nero,
la rivolta delle maree,
il tatuaggio divino,
il pensiero convesso,
quello concavo,
quello piano,
quello verticale,
quello disperso,
quello sfuggito.
E la morte della parola.
Proprio vero che il difficile non è vivere con gli altri,
il difficile è comprenderli.
Vero è che oggi
non c'è altra musica
che quella delle parole.
E le parole, soprattutto quelle dei libri,
sono discrete e...
i libri del Mondo,
tutti insieme,
come dicono dell'Universo,
sono infiniti.