PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Utente eliminato
Pubblicata il 30/03/2021
Premessa : il testo della seguente poesia è frutto esclusivamente del mio ingegno. Il titolo l'ho chiaramente "furtato" ad un noto film dei fratelli Taviani (aggiungendo solo una virgola), la cui trama non presenta punti di contatto. Tuttavia è giusto ammettere che sono stato ispirato nella composizione da una splendida foto inviatami da un amica Poetessa (a cui ho chiesto e ottenuto il permesso per la pubblicazione), talmente stupenda e ricca di spunti onirici da consentirmi praticamente di limitarmi ad un mero lavoro di "traduzione" in un altro linguaggio.

Più di quanto appaia
prossimo all'albeggiare,
solo al mondo
alle pendici della spiaggia discendente,
sulle rovine siedo
d'un muretto antico e sbrecciato,
da verdi erbe rampicato,

dallo splendore ammaliato
dell'immensa Luna tondeggiante,
quasi d'una pittura
illuminata a giorno
io stesso fossi parte,

a tal segno appena è un brusio
la risacca del piatto mare,
più che blu, limpido petrolio,

nelle cui acque
all'orizzonte remoto e abbacinante
oblia la Sacra Iside
le stelle fioche
nell'azzurro cielo terso,

latteo, frastagliato sentiero
riverberando verso la battigia,
la cui immateriale, vivida traccia,
gesù su quieti flutti scalzo viandante
agli occhi miei affabulati
con slancio sembra evocare.
  • Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (4 voti)

Molto bella.

il 30/03/2021 alle 21:24