E non si può
riprendersi uno sguardo.
che sia ricamo
o il graffio di un urlo.
che sia il silenzio che monda
o confonda,
il verso compiuto
o spezzato.
prima del profilo
fatti respirare dall'amen
dei fiori.
il loro grido
nessuna mano ne conosce
il volto;
eppure è lì
e la chiamiamo bellezza.
eppure ci accingiamo
impavidi e ciechi
armeggiando il marzo
senza colori.
e ci feriamo a morte
tralasciando il sacro.
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