Alla finestra per ritagliarsi una fetta di cielo,
appoggiata con la testa china sul petto,
ad annusare la brevità del tramonto,
a ricacciare il fantasma della notte.
lei non odorava di lavanda,
era rimasta sullo scialle
che le copriva le spalle,
un odore transitorio che non cercava.
sollevò la testa dai pensieri confusi,
dai capelli color grano maturo,
dai nastri di seta viola.
guardò la luna compiacente,
un sorriso sempre uguale di ruffiana
interessata agli amori sulla terra...
dischiuse le labbra e rantolò
col bianco degli occhi in accordo
col suo desiderio interiore .
la notte la cercava senza fretta,
una mano a sorreggerle il mento,
mentre avanzava, scavalcava,
volava, planava senza il rossore
che intimidisce e raggela.