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Pubblicata il 19/03/2021
Parafrasando Hitchcock

quella notte avevo studiato fino a tardi e il sonno mi aveva colto all'improvviso. Urtai con un piede i libri abbandonati sul letto e fu proprio quel colpo che mi fece aprire gli occhi. Era ormai mattino. Era il 6 giugno e nell'aria si sentiva la calura di primavera inoltrata, anche se un vento forte e asciutto faceva ondeggiare i grossi rami del ficus, unico albero che si vedeva dalla mia finestra. Il ficus apparteneva al cortile interno del palazzo in cui abitavo; aveva tronco e radici possenti che spuntavano dal pavimento, formando quasi una raggiera. Non vi era altro in quello spazio rotondo a parte le riserve d'acqua che alimentavano gli appartamenti, nei momenti di siccità estiva; neppure i gatti avevano il piacere di circolare perché si diceva che i topi fossero talmente grossi da rendere il terreno di caccia particolarmente difficile. Il mio appartamento era costituito da una cucina, bagno e una grande stanza da letto con una porta che si apriva direttamente sul cortile. Prendere il sole in quello spazio significava vedere un fazzoletto di cielo azzurro, piccolo ma pur sempre rassicurante, che si spostava con qualche nuvola al seguito, trascinando voci e rumori provenienti dalla strada vicina.
sono le otto, per me è già tardi; con una falcata mi precipito alla porta sul cortile e la spalanco. Un'ape sfreccia davanti ai miei occhi, poi ronzando, vola in picchiata ed esce dalla finestra della cucina, meno male! Sono sola in casa, vivo con mia sorella che è andata a lezione e non vi è nessuno nel palazzo. Devo studiare! Seduta al tavolo, i libri sul petto e il volto coperto dalle mani, cerco di ripassare tra me e me la lezione della notte precedente. Ma appena volgo lo sguardo verso la porta aperta della mia camera scorgo, con grande sorpresa, un animale che lentamente si affaccia, guardingo, noncurante di non aver chiesto il permesso… Aiuto! E' mostruoso! È grande quanto un gatto, torce il muso lungo, ora a destra ora a sinistra. Ha sottili vibrisse ai lati del naso, occhi inespressivi…lunga coda tubulare, penso: ” E’ impressionante!”
Mentre immobile tento di riprendermi dallo spavento, costui mi viene incontro e in una frazione di secondo mi ritrovo in piedi sul letto in preda al terrore più nero. Questo non è un animale, è un mostro! simile a quelli che avevo visto alcuni anni fa nel famoso film "Assalto alla terra" del genere Horror Movie. La bestia viene ancora verso di me, così spicco un salto e mi precipito in cucina e per paura che si attacchi alle caviglie, salto letteralmente sul tavolo: " Mio Dio, fai che esca!"-penso- " Se mi afferra alla gola, mi manda dritta al Creatore, Si! come ha fatto con quel bambino nella culla, attratto dall'odore del latte.”.
Intanto dal cassetto del tavolo impugno un coltello e mi armo: una pattadese dalla lunga lama! il topo di fogna avanza con prepotenza, s'infila dietro il frigo e abbandona, in bella mostra, la lunga coda per provocarmi. “Ti avviso, se sali bestia, sarà una mattanza! " gli dico a voce alta, mostrando tutta la sicurezza del mondo, che in fondo non ho! Il cuore batte a mille, il suo pulsare lo avverto nel collo, le mani sono umide, il sudore inizia a grondare sul mio viso. Penso che devo, devo trovare una soluzione! Il topone mi guarda da dietro il frigo, che è posto a sinistra proprio vicino alla porta, mentre la coda si muove come un tergicristallo occupando tutto lo stipite. Penso e ripenso, cerco invano di stare calma, aspetto le sue mosse e contemporaneamente piango… si ora piango dalla disperazione : non ho telefono, il palazzo è vuoto e anche se grido aiuto, nessuno può sentirmi...Ma urlo e grido:” Aiuto! aiuto salvatemi!” grido e rigrido ma nulla si modifica in quella mattinata scellerata. La bestia si muove: “Ohi!ohi!” io ho conosciuto solamente le povere bestioline di campagna , simpatiche e inoffensive. Mai avevo visto bestie schifose così grandi, pericolose , aggressive e portatrici di malattie come questo essere spaventoso. Altro che amare gli animali come fratelli! “Non voglio avere con te nessun rapporto di parentela .- Gli dico- Caro mio, qui non siamo in India, dove ti venerano , esci! Vattene! Torna a casa tua nelle fogne.” Il topo insistentemente mi osserva con quegli occhi tondi indagatori. Cerco di prenderlo con le buone e gli dico –Se mi assicuri che non mi azzanni ti do la salsiccia che ho in frigo, va bene?- Parlo , parlo perché mi dà coraggio sentire la mia voce. Poi proseguo- Beh deciditi, esci! Neppure la pattadese ti spaventa! Domani all’esame quando dovrò parlare delle aritmie, parlerò della tua coda che spunta ogni tanto come un focus ectopico, no non vuol dire topo…è inutile che mi guardi!. –Lui è sempre lì come se non capisse ciò che gli sto dicendo. Non so più cosa fare, non voglio piangere perché rischio di non vedere, ho le gambe addormentate a furia di stare ferma sul tavolo, grido di nuovo aiuto sperando che qualcuno nel cortile mi senta. Intanto sono passate due ore, mi sembra un’eternità. Provo a battere sul tavolo utilizzando il manico del coltello. Nulla, niente! Improvvisamente sento la porta d’ingresso aprirsi, qualcuno che mi chiama:”Nina?"
e’ mia sorella.
"Sono qui! Corri! Entra!Attenta perché non sono sola!"
"Ospiti? “mi chiede.
"Vieni! Entra sono sul tavolo in cucina, c'è un topo in casa! " le urlo disperata senza poter più aspettare.
"Eh! Mio Dio! Come se non avessimo mai visto un topo!” mi risponde.
"Questo non è un topo, è un mostro di almeno due chili." Le dico urlando,
"Tu esageri sempre, dov'è ?” dice ridendo mentre viene verso di me in cucina. E mentre parla, il topo si muove e spunta con tutta la sua mole, lei lo vede, impallidisce e… :" Aiuto!! aiuto!" ripete saltando anche lei sul tavolo…- Mio Dio , è proprio un mostro!- Ci abbracciamo per confortarci e per non cadere dal tavolo, visto lo spazio ristretto, ma dopo un attimo di confusione ci chiediamo cosa fare... non possiamo stare in quella posizione senza agire. C'imponiamo d'agire, e anche in fretta... Decidiamo cosi di muoverci sulle sedie, di armarci di scope e prepariamo un piano strategico. Riusciamo ad afferrare una scopa che grazie a Dio era dietro la porta a destra, dalla parte opposta del frigo, assieme ad un vecchio bastone per tende. Siamo sempre sulle sedie. Mia sorella con la scopa spinge il topo verso la porta ed io lo pungolo con il bastone costringendolo all’uscita. Le sedie si muovono come spinte dai fantasmi, una sedia vuota, un salto , sembriamo canguri, un’altra sedia vuota, un salto e cosi di seguito. Ecco che finalmente il topo esce nel cortile e fugge, chiudiamo velocemente la porta a doppia mandata . Evviva! È’ finito l'assedio!! Non abbiamo la forza neppure per abbracciarci, come si fa dopo una vittoria. Ci armiamo , pertanto, di guanti e varecchina e ripuliamo tutta la casa. Per il pranzo poi… il pranzo? Digiuno per giorni, chi riesce più a mangiare! poco male! la dieta ci renderà più snelle.
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4,1/5 meriti (9 voti)

Intensa, ma è un racconto non una poesia, giusto?

il 19/03/2021 alle 06:23

Che bello! Anzi che brutto (il topone)...Scrivi proprio bene, riesci a coinvolgere il lettore, brava brava.

il 19/03/2021 alle 07:57

Mi hai tenuto incollato alla tua splendida scrittura! Grandioso racconto descritto in modo incredibile! Congratulazioni!

il 19/03/2021 alle 08:45

Piacevole e trascinante lettura letta con il fiato sospeso sino alla fine... ma il mostro èra poi solo un topo??? Bravissima...

il 19/03/2021 alle 10:46

Sbalorditivo e sconcertante, hai avuto un bel coraggio Ninetta, con quella Pattadese, certo che viverlo di sorpresa e di prima persona non deve essere stato così facile come l'hai raccontato, soltanto le donne antiche di una volta avevano il coraggio di affrontare e far scappare a gambe levate quel drago di un mostro, Complimenti Ninetta come sempre

il 19/03/2021 alle 11:00

Che schifezza, ma questo è un horror! Se c'è un animale che mi fa davvero schifo è il topo di fogna, ma il raccontino è scorrevole e scritto bene come tuo solito

il 19/03/2021 alle 18:40

Grazie a tutti per aver avuto la pazienza di leggere.Vi abbraccio.

il 19/03/2021 alle 21:05

Frenetico, divertente, e angosciante quanto basta. Molto bella questa lettura, scrivi benissimo, leggerò anche gli altri il prima possibile..ciao ninetta buona giornata.

il 20/03/2021 alle 07:24

Grazie Mark , un vecchio racconto tenuto per tanto tempo nel cassetto. Aspetto i tuoi, Ciao!

il 20/03/2021 alle 15:01

Non c'è che dire... un racconto veramente " topico"

il 12/04/2021 alle 09:02

ahah, Ferrix...proprio topico.

il 14/04/2021 alle 15:32

Con i Tuoi poetici racconti, puoi fare magie, come hai fatto persino con un topo. Anch'io li detesto. Un abbraccio

il 30/11/2022 alle 18:09

Grazie Lucy60.Un abbraccio!

il 30/11/2022 alle 18:50