PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/03/2021
disceso sul fiume, dai romanzi d’un tempo,
il loro bianco candore rasserena le sponde
dei miei giorni d’autunno.
come pensieri agili e belli, i cigni di Compiègne
vanno in silenzio sui docili flutti verso acque lontane.

sulle rive del fiume, tra le braccia del vento
venuto dal nord, ondeggiano i rami
tra i muti singhiozzi.
nell’ombra indecisa, l’ultima danza
culla la foglia che muore in un grembo.

un battito d’ali taglia l’azzurro e s’invola verso l’estate,
tristemente il mio fiume si adagia nel solco
quando l’inverno ara in silenzio
le vaste distese dei fianchi assopiti.

le labbra dell’Oise mi baciano il cuore
e riposano stanche nella memoria silente
in quest’ora che fugge via dal presente
cercando la fonte di eterna bellezza.

quella bianca innocenza scivola piano
sui riflessi dorati e mi ricorda l’infanzia
quando muta, la mia nostalgia,
era lontana dal mondo perduto, forse dimenticato,
senza il dolore dell’Uomo, smarrito e ferito.

quei cigni sono la felicità dei bambini
che vengono sempre a dar loro briciole di pane
come nei miei sogni ribelli.

spesso, fanciullo,
ho visto quei cigni nei drappi intessuti dal sogno,
li ho visti nuotare in fondo al mio cuore
per volare altrove sull’anima alata.

ma lontano, impaziente, romba il tuono
vestito di lampi e di suoni.
la tempesta è sull’onda,
si spande nell’aria un effluvio diverso
un tenue bagliore scintilla nel cielo
un rumore di vita s’accende nel buio
e geme nel ventre di un’eco sommessa.
  • Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (4 voti)

Strutturata e armonica nuova Arcadia. Complimenti.

il 18/03/2021 alle 13:37