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Pubblicata il 15/03/2021
Recita la notte
inietta la perdita
dilania, arresta,
resa ed innesta,
parliamone, aspetta!
di spalle la luce ingoia l’ombra
il tocco persuade la nera sosta
ad intarsio supina
marea àncora l’anima
sussurra il pianto
nel cuore del tempo.
scalcia il cielo, recita nuvole
scaglia il sole sul dorso
delirio dal finto morso
ma poi ignora il tempo dei vuoti
ignora la cenere dei fuochi
ignora la ferita dei resti
ricuce atavici cenci
d’aporia malamente
in un’agonia d’ossa
per chi è sul fondo e resta.
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insomma ci dici di non attardarci nel dolore, che tutto muta incessantemente e che il tempo del pianto è tempo perso...un messaggio di speranza e coraggio il tuo, brava rosi ...sempre se ho capito bene, ma così mi arriva....:)

il 15/03/2021 alle 18:31

Un lampione di luce di speranza su questa società Stupenda

il 16/03/2021 alle 11:07

Arturo non ho la pretesa di dirvi nulla! La lettura d'una poesia è sempre parto del sentire intimo e personale e non c'è una significazione valida e una non valida, c'è la lettura soggettiva di una poesia... ti ringrazio per il tempo dedicato alla lettura ed al commento! Grazie 373.0 sei molto gentile! Vecchio poeta c'è ironia? A me è giunta! Noi siamo la società, e ognuno di noi è unico! Noi siamo comunità e responsabili gli uni degli altri, nessuno dovrebbe esser lasciato solo e disperato o emarginato! Ma questo apre ad un discorso più ampio! Non è questa la sede né il momento! Grazie per la lettura!

il 16/03/2021 alle 16:17