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Utente eliminato
Pubblicata il 01/03/2021
Mò ve devo dì più d'una cosa,
prima d'esse giustamente espulso,

"semo come semo",
dicono gli eredi dell'Antico Impero,
e Barzotto è Barzotto,
e stavolta parlo pe davvero,

me so fatto la Galera,
me so fatto la Bandera,
(Legione Straniera),
nimmanco ammanettato
lo sguardo ho mai abbassato,
chi cercò de piegamme
a novanta gradi,
s'è risvegliato lui
cor culo sfonnato,

nun so poeta ma Pagliaccio,
e nel cielo terso
il mattino dal balcone della mia reggia
avrà un mio verso,
un rutto, na pernacchia o na scorreggia,

so ormai vecchiarello e malandato,
ma si me viene addosso
un palestrato giovanotto
lo ricoverano a lui tutto rotto,

so rozzo e cafone,
ma il mio cuore non è nero,
come, esperte della vita,
sentono le squillarelle,
che, poco dopo er nome d'arte,
a me solo dicono quello vero,

e mi moje, che da quarant'anni,
manco fosse mi madre,
ogni giorno senza paura
me pija a scappellotti,
ma i legami coniugali mai l'ha rotti,

che delusione,
io, maschilista, arcaico e superato,
che toccasse un giorno alle Signore
de portà con fierezza le palle a spasso,
mai avrei pensato,

che' ormai l'omini so quasi tutti
verminosi e culattoni, senza onore,
tra de loro se bisticciano
perche' tutti vonno sta a pancia sotto,
e nisuno offre er guercione
a mò de suppostone,

e me sa tanto che, sotto sotto,
tutte 'ste manfrine annisconnono na proposta,
"vieni a casa mia Barzotto,
che a quest'ora la camera già s'arieggia",
ma io glie risponno :
"a busone (retto sfondato in bolognese),
su sta fava nessun frocio ce scorreggia !".

Civis Romanus sum,
nato dei pressi de Campo Testaccio,
dove nisuno è mai passato,
e me la rido dei Guappi e dei Picciotti,
dei Romagnoli e dei Toscani,

pe non parlà dei Nordonzoli
co la parlata da femminella
che finge orrore alla vista della cappella,
che se leggessero o rileggessero
la poesia "Roma",
scritta dal grande (in tutti i sensi)
frocio coi cojoni Pier Paolo Pasolini,
friulano che mejo de loro stessi
comprese l'animo dei romani,

e peggiori de tutti,
dei Romani snaturati.

Chi a vo cruda, è chi a vo cotta,
e siete tutti fii de na mignotta,

chi a vo rotta, e chi a vo sana,
e siete tutti fii de na puttana,

Roma Capoccia der Monno 'infame !

Anche se non lo merito,
chiedo perdono alle Signore che ho oltraggiato,
degli uomini ben più dignitose,

pare 'ma scusa ma non era mia intenzione,
come vedete
ce l'ho co tutti e co nisuno,
perche' so .......... Barzotto !
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sei un personaggio strano ma l'ironia davvero non ti manca...

il 01/03/2021 alle 18:58

Mi dai l'impressione di uno che si nasconde dietro queste cose...chi sei veramente?

il 01/03/2021 alle 20:24

Lezioni da impartire? Non ne hai bisogno tu, nè abbiamo bisogno noi di dartene. La dimensione di un uomo è una grandezza latente, che nulla ha a che fare se non con il più semplice buon senso nel porsi a livello di una comunità. Ma ripeto, credo tu lo sappia benissimo.

il 01/03/2021 alle 21:25

In quella poesia-sfida di ieri sono volate, da parte tua, offese di un certo peso nei confronti di due autori...

il 02/03/2021 alle 09:19

Ciao Barzotto. Condivido quasi tutto ciò che hai scritto in questo tuo sincero testo. Non sei poeta come non lo sono io, semplice operaio e apprezzo la sincerità, la crudezza delle persone vere, che non si nascondono dietro facili perbenismi. Piacere di conoscerti.

il 02/03/2021 alle 10:15