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Pubblicata il 01/03/2021
Mi chiamo Claudia e sono di Cagliari e ho 26 anni
Silvia è mia sorella.
Un giorno, per il mio compleanno, a Settembre, mi regalò un anello d'argento con un granato.
Lo indossai subito.
Poi in un giorno di Dicembre, quasi Natale, un camion ... non vide il suo scooter...
Da allora io quell'anello non lo tolsi mai.
Era un modo di sentirla "con me".
Ma un giorno andai al Poetto, al mare col mio ragazzo, vento di scirocco. Lui mi disse: togli l'anello, potresti perderlo in mare, mettilo alla catenina.
Il tempo di infilarlo...e un'onda si portò via collana e anello.
La collana la trovammo subito. L'anello lui lo cercò nella sabbia fino al tramonto, io piangente disperata...
Finito chissà dove sotto la sabbia di un mare troppo infuriato.
Da allora ogni volta che torno su quella spiaggia io infilo le dita sotto la sabbia.
E se vado in altre spiagge faccio lo stesso.
Come un gesto scaramantico.
Non ritrovero' mai quell'anello.
Ma ora so, che Silvia è ancora di più con me, e non mi lascerà.
Mai, mai, mai.
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Veramente una storia triste, quell'anello rappresentava il filo che univa un sentimento grande come quello che esiste tra fratelli. Dal punto di vista metaforico potrebbe anche rappresentare il superamento della fase del lutto, la metabolizzazione.Saluti.

il 01/03/2021 alle 21:55

E' infatti il tentativo del superamento, ovvero eleborazione, del lutto. Chiunque abbia perso una cara persona sa che gli oggetto che gli/le appartenevano rappresentano parte della persona. Grazie.

il 18/03/2021 alle 11:02