PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Utente eliminato
Pubblicata il 22/02/2021
La metrica in panchina,
scrivo col verso libero,
senza nessuna rima.
(Mannaggia, ho mezzo rimato!)
Metrica mettiti in coda,
ti voglio ripudiare,
caro mio verso libero,
mi devi conquistare.
(Oh capperi, nuovamente!
Va beh questo è un verso libero,
ora ne faccio uno
che finisca con il.
Fatto,
finalmente,
mi
sa
che
sto
imparando.)
Al diavolo i sonetti,
tanto nessun li legge,
con le nuove poesie
vi voglio accalappiare.
evviva il... (di nuovo il)
verso libero
quello che viene scrivo,
odio quei settenari,
colui che li ha inventati
nei bei vocabolari
della poesia italiana,
c’eran Petrarca e Dante,
Leopardi ed il Carducci
scrivevan tristi versi
in rima alquanto truci.
Era il bel novecento
dove è stato deciso
che il verso sillabato
andava ormai deriso.
Ma lor lo conoscevano
ed è proprio per questo
che il verso liberato
era garbato e onesto.
Infine in conclusione
questa è una porcheria
Ababcc,
torno alla mia poesia.
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ti stai dilaniando con questi dubbi..ma scrivi come ti pare, è la cosa migliore..ciao

il 22/02/2021 alle 17:59

Aug, mi è piaciuta molto .Il verso libero è moderno, bisogna adeguarsi ai tempi... Le regole non piacciono. I sonetti e la metrica io li trovo difficili. Complimenti a te se sei capace di usarli. In questa poesia , a parte qualche rima, hai usato il verso libero e sei stato...bravissimo!

il 22/02/2021 alle 19:17

Ritmo da rap!

il 22/02/2021 alle 21:50

La diversità è una condizione che esalta. La monotematica più affascinante sarebbe nulla se non contrapposta alla sua alternativa. Meravigliosa è invece ogni differente visione delle cose (in poesia come nelle vita), se accolta, ragionata, condivisa, senza che appaia come una barriera. Ed è quello che traspare in questi interessanti commenti alla poesia.

il 23/02/2021 alle 15:19