marionette senza tregua, mosse da fili sapienti
nei momenti scanditi dalla penna di un dio.
Il Tempo scorre in silenzio
sul suo vascello senza meta,
percorre l’oceano delle epoche,
e trasforma la vita in un inventario di parole.
nei mercati notturni
si svendono anime al miglior offerente.
ancora un’ alba nel polline del giorno
ma l’attesa è ormai la sete
che niente placa,
quasi un campo minato
per gli ultimi sogni.
in un angolo nascosto si addensano
i frammenti d’amore di coloro che gridano ancora:
«Scendi dal cielo,
rappresentazione fittizia!
alternati a questo massacro! »
ho il vento sulla pelle
in questi anni controcorrente
fuori dagli schemi,
smarrito in una fede che sbiadisce.
mi siedo sullo sgabello del mondo
per un nuovo incontro
e ritrovo il mito dei miei vent’anni.
quando questo vento soffia impetuoso
e mi parla di te,
le mie labbra sussurrano la tua canzone
e disegnano la tua essenza.
percorro allora il tuo sorriso
cullato dal ricordo di un mattino.
e desidero ciò che è immateriale,
strano, illusorio.
nutrendosi di versi fragili
queste parole mi prendono per mano
e mi spingono
fino ad un nuovo universo.