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Utente eliminato
Pubblicata il 21/01/2021
discendono quelle colline
con le chiome d’ulivi
all’abbraccio di ginestre

nei seni scavati di roccia
fino ad un porto di venti

dove il mare a sera
posa barche ed affanni

di gente che non ha mai lasciato
la propria terra

ma sulla linea di traverse e binari
che ha trafitto le coste

di ferro affondato nei fianchi
della montagna

tanti sono partiti
migrando ad un altro orizzonte

ricordo
sulla distesa
ai gabbiani confusi
quei voli d’autunno

e muto
il nostro nido

*

( a Genziana e alla sua nobile terra )
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Capita di leggere di rado poesie ove il poeta sa essere protagonista superiore della sua abilità poetica.Ti leggo e mi leggo.

il 21/01/2021 alle 11:26

Bravo puer, mi associo.

il 21/01/2021 alle 12:43

Ottima dedica. Ciao.

il 21/01/2021 alle 21:24