Oscura notte,
il tuo cielo è senza stelle.
luci blu ed argento,
si mescolano all'arancio dei lampioni che, pigri,
bucano tenebrosamente la nebbia.
l'esule esistenza
è un vero fardello
se diviene servizio dovuto.
cammino sola, in questa notte,
lo sguardo rivolto al cielo
chiede il suo senso alla luna.
lungo è il tempo per chi, parlando,
non viene mai compreso, e,
come alieno
soltanto osservato da umanoidi
privi di alfabeti condivisi.
invano
cerco corrispondenze di significato, e,
come da copione,
siedo,
stanca,
sul sasso muschiato del mio cuore.
abbandono respiri
alla mia stessa vita,
eterna ricerca di senso
questa ulteriore lotta.
saggio resta allontanarsene
per accogliere, in fondo,
ciò che di più vero
resta alla coscienza;
un infinito,
come da copione.
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