C'era una volta un ramo spezzato,
caduto per caso vicino a uno stagno
che un giorno udì, cantare beato,
un giovane cigno che faceva il bagno.
"Come t'invidio" disse sconsolato,
"tu sei così felice e così bello,
io invece son qui, malamente atterrato,
strappato alla vita da un monello!"
il cigno interruppe il suo canto gioioso
e voltò il capo verso la riva,
a guardar con stupore quel ramo legnoso
che così tristemente languiva:
"Non voglio finire così inutilmente
la mia breve e povera vita."
"Ti prego!", disse, "fa che finalmente
io possa provare una gioia infinita!"
il cigno usci dall'acqua un po' goffamente,
si avvicinò a quel poveretto,
lo guardò, pensò intensamente,
poi colse veloce qualche rametto.
dopo un po' di tempo e molto lavoro,
si fermò a guardare il suo operato,
un bellissimo nido dai fili d'oro
giaceva vicino al ramo spezzato.
la notte calò su quel piccolo lido
e il cigno vegliava, con dolcezza infinita,
la sua compagna che adagiata sul nido,
portava i loro piccoli alla vita.
il sole con i suoi raggi splendenti,
illuminò quel gioioso mattino
e carezzò quei piccoli corpi frementi
come una mamma col suo bambino.
il cigno guardò il suo amico morente,
si avvicinò e provò un tuffo al cuore,
c'era una goccia su una foglia cadente,
non era rugiada, ma una lacrima d'amore.