Tu sai leggere i fiori
e non ti vanti.
non so dove trovi l’azzurro
quando i chiodi ringhiano
e ci morde la sera
aguzza.
e te ne vai d’un sorriso…
a te da retta il vento,
lo annodi alle foglie pargole
e inventi musica
tra roghi di nulla.
poi mi dici le mani.
il mio profilo resterà
tra i tuoi occhi
e a malapena conosco
i primi versi,
l’incanto,
nella mia creta nera.