Se fossimo in ambito matematico potrei dirti, caro Vincent, che il problema che tu poni è "mal posto". Nel senso che il Credo non è un'affermazione di fiducia nell'uomo, nella sua bontà, onestà, amore verso il prossimo, eccetera. E', invece, l'attestazione di fede verso la Dottrina Cristiana e la Chiesa. Si tratta di una dichiarazione privata rispetto a queste entità religiose e organizzative. Non è il Credo che si fa carico di ciò che tu contesti (e che io condivido). Anzi, ti dirò che, pur da ateo quale sono, trovo il Credo una "charta" ben scritta e coerente per chi sente di avere una fede cristiana.
Con la lucidità della matematica non si sgarra. Le cose imparate a pappagallo non hanno lunga vita, poi accade qualcosa che ci riconduce verso la strada di una consapevolezza più matura, meglio essere sinceri e dichiarare al mondo che esiste una fede che non poggia su nessuna base...e poi c'è la morale della nostra coscienza che ci sussurra dolci parole e ci conforta nei momenti di buio. Grazie a voi, Genziana ed Eriot per esserci con la vostra generosità.
Col tempo ho imparato a vedere in un altra luce i dogmi delle chiese, di qualsiasi chiesa, a chiedermi se non ci fosse per caso dietro un nocciolo duro, qualcosa di serio dietro la corazza...Ed ho scoperto che è così, quello che noi vediamo è il lato exoterico, non la vera realtà, diciamo per esempio che Pessoa ebbe una crisi simile e profonda che lo portò ad allontanarsi dalle "chiese" , ma lui stesso riconobbe poi che tante fedi, o una fede personale, è come non averne nessuna, è questa è davvero la sintesi del mondo moderno, da molti chiamato decadentismo...Siamo troppo "istruiti", troppo scaltri ormai per aderire totalmente a qualcosa, siamo figli della rivoluzione francese, e non ci possiamo far niente
Sul fatto del "nocciolo duro" condivido il tuo ragionamento. Penso che aderire totalmente a qualcosa equivalga a rinnegare una parte di noi stessi. Ciao Arturo e grazie.
Come San Tommaso... io non credo a nulla se non ci ficco il naso..credo nell'intelligenza dell'uomo che se saprà usare il proprio cervello non ha bisogno di nessun "DIO che gli faccia da sgabello...
Ciao Gabriela e grazie di avere condiviso il tuo pensiero molto razionale.