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Pubblicata il 01/12/2020
E' da un secolo che non mi confesso e stamane, al risveglio, ho pensato al Credo. Dal Catechismo in poi, io credo, io credo, io credo.

cosa avrei da dire nel confessionale? Che ho peccato ma che mi pento, che ho dubitato di me e degli altri, che mi son sentito di schifo ma che poi mi son rialzato, che in fondo non credo nel modo in cui ho recitato il Credo. Credo in un altro modo. Credo nel mistero, sì, e credo nell'inganno, credo ai voltagabbana e credo agli stronzi che vagano per questo mondo in cerca degli onesti, per corromperli.

non mi piace che mi hanno fatto recitare un Credo per imposizione, per credere avrei dovuto prima rifletterci bene e a fondo. Non ho mai desiderato la roba degli altri, questo è vero e non ho mai odiato il mio prossimo, disprezzato tutt'al più. Perchè, a volte, il mio prossimo è disprezzabile, avaro persino nel commentare una poesia, figuriamoci per altre generosità.

la verità è che non credo più nella confessione, è questo è un peccato. Cosa devo fare per credere? E soprattutto, in cosa credo adesso? Credo in Cristo, un uomo ch'è stato tradito e condannato, alla sua bontà e misericordia. Un uomo vissuto duemila anni orsono e che continua a vivere. Credo al mio disprezzo per voi persone, istituzioni, leggi, rituali, inganni...credo anche in quella poca gente che cerca, con tutte le sue risorse, di non impantanarsi nello schifo che c'è intorno.
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"Abbiano fatto recitare"...i congiuntivi Vincent!

il 01/12/2020 alle 08:32

Se fossimo in ambito matematico potrei dirti, caro Vincent, che il problema che tu poni è "mal posto". Nel senso che il Credo non è un'affermazione di fiducia nell'uomo, nella sua bontà, onestà, amore verso il prossimo, eccetera. E', invece, l'attestazione di fede verso la Dottrina Cristiana e la Chiesa. Si tratta di una dichiarazione privata rispetto a queste entità religiose e organizzative. Non è il Credo che si fa carico di ciò che tu contesti (e che io condivido). Anzi, ti dirò che, pur da ateo quale sono, trovo il Credo una "charta" ben scritta e coerente per chi sente di avere una fede cristiana.

il 01/12/2020 alle 10:24

Con la lucidità della matematica non si sgarra. Le cose imparate a pappagallo non hanno lunga vita, poi accade qualcosa che ci riconduce verso la strada di una consapevolezza più matura, meglio essere sinceri e dichiarare al mondo che esiste una fede che non poggia su nessuna base...e poi c'è la morale della nostra coscienza che ci sussurra dolci parole e ci conforta nei momenti di buio. Grazie a voi, Genziana ed Eriot per esserci con la vostra generosità.

il 01/12/2020 alle 10:41

Col tempo ho imparato a vedere in un altra luce i dogmi delle chiese, di qualsiasi chiesa, a chiedermi se non ci fosse per caso dietro un nocciolo duro, qualcosa di serio dietro la corazza...Ed ho scoperto che è così, quello che noi vediamo è il lato exoterico, non la vera realtà, diciamo per esempio che Pessoa ebbe una crisi simile e profonda che lo portò ad allontanarsi dalle "chiese" , ma lui stesso riconobbe poi che tante fedi, o una fede personale, è come non averne nessuna, è questa è davvero la sintesi del mondo moderno, da molti chiamato decadentismo...Siamo troppo "istruiti", troppo scaltri ormai per aderire totalmente a qualcosa, siamo figli della rivoluzione francese, e non ci possiamo far niente

il 01/12/2020 alle 11:32

Sul fatto del "nocciolo duro" condivido il tuo ragionamento. Penso che aderire totalmente a qualcosa equivalga a rinnegare una parte di noi stessi. Ciao Arturo e grazie.

il 01/12/2020 alle 15:12

Come San Tommaso... io non credo a nulla se non ci ficco il naso..credo nell'intelligenza dell'uomo che se saprà usare il proprio cervello non ha bisogno di nessun "DIO che gli faccia da sgabello...

il 02/12/2020 alle 18:19

Ciao Gabriela e grazie di avere condiviso il tuo pensiero molto razionale.

il 02/12/2020 alle 19:10