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Pubblicata il 20/11/2020
nel mezzo d'un gelido inverno
mi ricordo accasciato tra coperte stracce,
non un fuoco in un camino
che mi scaldasse, lì vicino;
da una piccola fessura d'una vecchia finestra
insieme a un gelido spiffero s'intrufolava una luminosa scia che
disturbava il mio sguardo,
ancora cieco, troppo codardo.
ma una porta che m'ero perso
un giorno
d'improvviso si aprì,
una luce imponente, s'infranse
sopra capelli e occhi e guance,
mi rapì dallo sconforto
nel caldo pomeriggio
d'un inizio di maggio.
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piacevole testo e...piacevole lettura.

il 20/11/2020 alle 20:36