.Un bacio vibrato d’assolo
attrae limbo velato l’abisso
in fondo alla gola cava
ove s’annida orba la stiva.
.Schiocca fremiti il nulla
eppure pieno s’illumina
cuore a fine distanza
un universo risorto che danza
un fremere lieve di punta
un cenno, un rigolo, una trama
affine alla notte, alla sorte
ove vive la casta speranza .
.Eppure io sono quel vuoto
nel vivo ripiego il mio pieno
custodito cuore del suono
ritroso a canto di lampo
dal tuono lontano nel tempo.
.Così lieve e docile attende
l’innocenza d’essere essente
ch’io vibro mutilata l’assenza
semente della mancanza.
.Un arco attende la posta
comune alla mia angoscia
al limine un concerto di strofe
invita a cullare la morte.