Talora nel sonno profondo
uno spicchio dei verdi giardini,
dove i primi calci ad un pallone
timido e speranzoso tirai,
e il turpiloquio appresi,
dall'infanzia emerge,
innanzi alla Cattedrale
di San Giovanni in Laterano,
alla Scala Santa accanto,
dal traffico d'uno stradone separato,
da tal bellezza e storia
distante e indifferente,
quasi dell'Islanda lontana
il suolo calpestassi,
ma non emana il prato
dell'erba il fresco odore,
ma il profumo di mia madre,
così come lo ricordo
il giorno in cui,
ansimante,
reggendo l'anima coi denti,
senza traccia di speranza in volto,
da mani estranee
su una barella fu adagiata,
per mai più
alla nostra dimora
far ritorno,
della gioia a braccetto.