PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/11/2020
Non chiedermi quanti sono...
non farmi questa domanda...
ho perso il conto millenni orsono...
sono come figli senza la mamma…
abbandonati vicino ad una fiamma...
questa è l'unica cosa...
che li scalda e li calma...

con loro nessuno, mai viaggia...
nessuno mai li incoraggia...
nessuno mai gli concede una grazia...
anche se piccoli...
la gente, già li scaccia...
dandogli poi, la caccia...

io li creo soltanto...
regalandogli solo un nome...
il resto vien da se...
secondo le leggi del tempo e del fato...
che da sempre hanno forgiato...
i miei figli, i quali io ho abbandonato...

li sento piangere...
ma non li posso aiutare...
al momento della nascita li devo abbandonare...
questo il loro destino...
questo il loro cammino...
dal tempo che fù...
io, Il mio fato, sempre così...
ho salato...

la mia condanna non posso aggirare...
credimi se ti dico, che tanto vorrei fare...
ogni qual volta il cuore mi vedo spezzare...
dalle loro lacrime, ancora in fasce...
mi devo separare...
e le loro grida, io non posso calmare...
devo fare ciò che devo, senza mai poter abbracciare...
neanche una sola volta, il mio neo natale...

al vento io li affido...
liberi di andare...
e anche se loro non sanno, dove potranno arrivare...
un porto troveranno...
dove poter attraccare...
e da lì, poter cominciare...
un lungo cammino...
senza potersi mai riposare...
attraverso il mondo loro...
dovranno imparare...
a difendersi e a lottare...
per la loro vita...
si dovranno scontrare...
contro il destino...
dovranno rivaleggiare...

attraverso le fiamme del Sud...
attraverso i ghiacci del Nord...
attraverso i Venti dell' Est...
attraverso del Piogge dell' Ovest...
con solo il loro nome a cui potersi aggrappare...
e le loro armi...
a cui la vita affidare...

contro i Titani alla fine...
l'ultimo degli scontri...
dovranno Armare...
dove nessuno prima di loro...
ha mai osato...
un combattimento...
solo pensare...

figlio Mio...
ci sei quasi, non ti arrendere...
non mollare...
una Leggenda devi diventare...
distruggi il tuo nemico, come solo tu sai fare...
un Mito tu diventerai...
leggenda per sempre sarai...
nessuno davanti a te più troverai...
la strada spianata per sempre avrai...
e nel regno degli immortali...
per sempre resterai...

lontano da questa Maledizione...
per sempre tu vivrai...
perdonami per quello che feci...
ma a quelle leggi io mi incatenai...
tradito io fui...
dal Signore dei Dannati...
ade...
anch'esso figlio mio...
ma tu questo già lo sai...
io per sempre dannato sarò...
ma a voi almeno la vita, salvato avrò...
con tutto l' amore che vi voglio sempre...
vi ricorderò...
mai il vostro nome dimenticare...
io potrò...

aspetterò il giorno in cui...
sarete abbastanza numerosi e forti...
da affrontare Zeus, il Dio dell'Olimpo supremo...
e far cadere tale regno...
nel più profondo e Cupo terreno...
così da poterli rinchiudere nella loro stessa prigione maledetta...
il Tartaro, solo loro aspetta...
vostro padre aspetterà fino a quel giorno...
nel quale per L' Olimpo mai più ci sarà ritorno...

adesso andate, io vi attenderò qui, incatenato...
nel Tartaro solo il vostro pensiero...
può farmi sentire Beato...

il sono cronos il Creatore di Miti e Leggende...
e Questa è la mia Storia...
oh, Comune Gente...
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