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Utente eliminato
Pubblicata il 12/11/2020
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- Senta signor lei!
- dice a me?
- E certo, a chi altro, qui ci siamo solo noi. Hermes?
- cioè?
- Oh, niente scusi, credevo fosse... Nulla.
hermes è in un cappotto d’un blu che non ti dico.
dafne, trampalata su tacchi a spillo neri, ha occhi iridescenti.
- Senta Lei!
- sì
- Dafne?
- cioè?
- così, tanto per dir qualcosa. Buonanotte.

dafne, calcagni e tacchi a spillo; e la sala d’attesa fa finta di niente.
fuori l’aria, affilata di gelo, taglia sulle gote e punge negli occhi.
il cielo, stranamente terso, è ammantato della fioca luce di uno spicchio di luna che la fa da padrone su tutto.
la ragazza, a passi svelti, va avanti e indietro su un tratto del marciapiede senza mai allontanarsi troppo dal cartello di fermata del bus, e guarda insistentemente l’orologio, spazientita. E’ evidente, sta aspettando qualcuno, qualcuno che conosce solo per nome: Hermes.
la osservo.
a quest’ora di notte anche la stazione ha una cappa di silenzio spettrale, le vie sono deserte. Tra breve, il treno dell’una e trentacinque, smuoverà la piattezza che grava sulle spalle, smorzerà questa sensazione di vuoto che l’assenza di movimento invade fin nelle viscere.

- E’ certo di non essere Hermes, lei? Ha il cappotto blu.
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