Quando non ci sarà più nulla di cui parlare.
quand'anche la politica, il calcio, i pettegolezzi e le falsità si saranno consumati e mummificati.
quando i dubbi di domande senza risposte, avranno avuto conferme e sicurezze, e per questo avranno cessato di esistere.
quando le bestemmie non lasceranno più, in bocca, il sapore dello sfida e dello sfogo.
quando i messaggi saranno risucchiati, cancellati, dimenticati.
quando le parole avranno scordato il loro significato.
quando le lingue, i dialetti, i codici braille, semiotici, della teoria dell'informazione, del diritto e della filologia saranno estinti.
quando i libri saranno stati letti, ponderati, approfonditi e accantonati, per questo, nello scaffale dei non rimpianti.
quando i poeti avranno smarrito il senno e abbandoneranno Muse e fuochi fatui.
e quando anch'io avrò smesso di elencare inutili e futili precisazioni,
ci guarderemo negl'occhi. Muti. Accarezzeremo le guance e le bocche di sconosciuti e sentiremo il battito del loro cuore, del nostro cuore. Per capire che l'uguaglianza ha mille e più messaggi e
orizzonti di condivisione. Di dolore e amore.
di fatti e non parole.
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