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Pubblicata il 09/10/2020
Non lo sfiorò mai la rinuncia al suo libero incedere donandosi totalmente, quanto non lo blandirono mai le catene della dedizione di chi totalmente gli si offriva, esigendo mente e pelle. Non confuse le future croci con ancore di salvezza provvisorie e quando quei legni divennero insopportabili, lei arrivò in silenzio stringendogli le mani, piegando ogni difesa. Lo aiutò a rimuovere le macerie della sua vita e, senza disfargli il letto, si pose tra cuore e anima, proprio a metà tragitto, dove sempre l'amicizia pone le sue radici. E fu una lunga tregua con la vita, un vincerne gli assilli muovendosi in pariglia senza mai surclassare, senza mai disilludere o ghermire. Andò così, ottimi compagni di viaggio come pochi nella vita, stazione dopo stazione, sino al capolinea.
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le cose cambiano sempre, ma ci vuole una grande maturità ed un amore "altro" per trasformare un rapporto e farlo diventare amicizia, che in questo senso, nel marasma totale delle nostre vite precarie, è la cosa più bella che ci possa capitare...le tue parole parlano di questo, e sono di rara umanità

il 09/10/2020 alle 08:45

Hai scritto una gran verità, Ciro. Si tratta della più elevata forma d'amore a cui si possa aspirare e deve essere sostenuta da maturità, comunione d'intenti, disponibilità d'animo e una dose di fortuna non indifferente affinché le strade di coloro che posseggono questi requisiti convergano nei tempi e modi giusti. Capita di rado un dono del genere, ma quando capita si ha a che fare con qualcosa di inestimabile. È un grazie di cuore il mio, per le tue belle parole.

il 09/10/2020 alle 23:43

Mi pento di non trovare le parole giuste per commentare questo dipinto. Brava Arlette. E' sempre un piacere.

il 02/11/2020 alle 11:14

Le hai trovate e sono arrivate, te ne sono grata Francesco. Un saluto.

il 04/11/2020 alle 18:07

Il mio vocabolario è scarno e anch'io non trovo parole adeguate per commentare questo tuo scritto. La tua delicatezza ti contraddistingue sempre per ogni argomento che affronti.

il 08/11/2020 alle 14:07

L'amicizia ha tante prerogative, a seconda del punto di vista, per me la delicatezza è il suo cardine. Si possono affrontare divergenze come è giusto che sia, fa parte del percorso insieme, ma la il rispetto nel gestirle fa sì che si appianino o comunque non lascino tracce negative. Ciao Fabio.

il 09/11/2020 alle 14:28

Namasté

il 21/11/2020 alle 10:27

Namasté Nicola, benvenuto.

il 22/11/2020 alle 08:46

Hai un dono prezioso Virgilio, ed è l'Essere obliando l'Apparire, lo hai sempre dimostrato esponendo ed esponendoti senza risparmio, così sono qui a rispondere a questa tua dove per l'ennesima volta confermi ciò che di te ho intravisto nel tempo. E allora vengo a dirti che è così: l'amicizia non si celebra, non chiede tempi asfissianti e somiglia molto a quella pace interiore a cui ognuno di noi anela. L'altro c'è, quando cè amicizia non si congeda neppure nei momenti in cui sembra assente, e c'è per il semplice motivo che dell'altra persona ne fa scelta liberamente, senza alcun tipo di costrizione o contratto, solo il per mero desiderio di recuperare il vero senso dell'esistenza fra esseri umani. Grazie dunque, semplicemente.

il 24/05/2021 alle 15:26