Una consapevolezza che arriva dalle stagioni, dai turbamenti della Natura, dall'alternarsi dei colori, una carezza che rabbrividisce la pelle ma poi "si distende tenera e docile sul cuore". Un Cuore universale.
Ciao Ancient. Si è parlato di te e allora sono andato a cercare questa tua che avevo letto frettolosamente a suo tempo. Per me questo Registro è una finissima rivisitazione delle pulsioni e delle illusioni che pervadono tutto l'arco della nostra vita, dalla primavera all'inverno. Naturalmente espressa con la tua classe.
Grazie a Eriot, fine matematico e probabilmente non così integralmente pitagorico come potrebbe sembrare. A Genziana devo doverosamente ricordare di essere stato in passato un inflessibile Domenicano ma, ancora oggi, non l'affiderei mai al braccio secolare (pur avendone tutti i motivi per farlo).