l’alba tersa alle vele
chiama altre barche sul mare
al timone quest’attesa
e nello scafo
l’ansia di accostare
ricordi vivi
tirati nelle reti
naufraghi tormenti perduti lontano
voci del tempo dentro la stiva
onde nella memoria e alla deriva
che sulla spiaggia rivoltano sassi
conchiglie e pensieri strani
pagine libere
quei gabbiani aperti al sole
e all’argano tiri una mente in secco
sa di sale e amaro
il ricordo di chi non torna
mai davvero
quando a sera le nostre donne
stendono sul tavolo
tanta solitudine
e apparecchiano
la notte profonda nei vicoli
dove i vecchi all’ultima pesca
stanno fissi
tu che torni
dal tempo vinto
come un sogno perduto
al convento nostro beato
racconta la tua storia di tanto mare
ascolta la voce di chi è perduto
portami un gioco
che hai da tanto lasciato nel cassetto
un sorriso ultimo
in fondo alle rughe dure
prima di bucare
la fodera
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dopo 50 anni ritrovare quella antica giovinezza fa bene, ma quanta sofferenza dentro...cari compagni rimarrete per sempre nei miei ricordi più cari....
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