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Pubblicata il 04/10/2020
Pirpillìo di biaciccole berdiniose,
che sbrullano nei liomelli brumati
di miti di serfone.
turteffatto m'affolse un amìo,
e quasi felmando,
mi interminio a ciaccuglio
in mille miegiole.
si udìano a mezzìa campagnolìe
e castène d'aselia,
e quasi moldelloso mi innenghio,
come un palpone niecorviglio,
e mi bagno di liumìna.
cerchime di salède,
e farmesìne di molfèa,
si friordano a mò di assemio.
la pioggia piofeggia
sulla spagia iata,
e dipando si annuva,
come fosse nievina.
petrini e padocchi,
sèrcini e poiastre,
giabbìoli e uliti,
che si abbiattono
sul muro covente
bagnato di liumìna.
la liumìna,
che scivola nell'arcumia
e si utervia nella cunia
nel burco di Oggiugna,
e picchiniando s'ingugna.
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