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Pubblicata il 02/10/2020
Grande festa
nella città di Gianciucco,
con festoni pestigiosi,
con cricchillìo di zuccheri,
acrogifi saltanti a tricco,
e musica rimmita,
giomia, rocchia
e blusìta.
tutti quanti
che si moggiaccono impennuti
e come magine immevuti
si ammuliano ingeluti.
sfincono, ma non troppo,
in mulio di invelute
fanchiettano dei delciuti
in miffe sfergiasche,
in continui musichelli
impazziti di frenetica
musica di giazzilli
ferfennati nella notte,
e sinfonie malvesie
mozziane guenterine.
tutti si muovevano
in continue scaline su e giù
e divellavano molto veloce,
svelzavano e trivavano
in giulisi giuli,
posti di qua e di là.
si cantavano liriche mingie
e gli attori recitavano
cimesie in tetro antico,
con maschere di ghiasono
di tribù sencine
e azmechie.
varie cincile blu
coprivano il teatro
della città di Gianciucco,
lullanti e divellianti
come giusi liegioli,
a diventar cusìe affascinanti,
come dervole di dimigia.
limeggianti e felsosi,
si assodiano in divelio
sorrisi e danze sdilleccanti
e salterine.
tac, tic, tac,
ormai tutto ticchietta
in ticcugne taccherine
e poi s'illumina
di lumbie ombiaggiate
come una sera d'estate.
grande festa in questo giorno,
mi alzo e mi sento
frassioso, gelìto,
omugio, flumio,
pellugio, sfremio,
servegio, dervio,
tramo, sfudemio,
gamio, resisio,
chiammio, cungioso,
gilio, febianoso,
rossìo, celemio,
sarchiamoso, eccitio,
summio, a tratti cucculu,
come una piccola bilia
in momenti di migesta.
mi sento così
quando apro una finestra
in questo giorno
nella città di Gianciucco...
una festa!
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2,7/5 meriti (3 voti)

Sei troppo originale

il 03/10/2020 alle 11:38

Grazie di cuore Anna :)

il 03/10/2020 alle 17:01