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Utente eliminato
Pubblicata il 06/09/2020
Lieve ristora il fresco venticello,
graffiando sulle onde
del mare che canticchia in allegria,
il sole sorridendo gli risponde,
di sabbia intanto un bimbo fa un castello
e lesto vola via,
nel cielo un aquilone e la sua scia.
Distesa sulla sdraio e l’ombrellone,
a un metro dalla riva,
una creatura magica appariva,
ed anche il solleone,
mirava solo lei, gran furbacchione,
i raggi accarezzavano la pelle,
dorandola per bene,
le gambe lunghe e snelle,
i seni nella stoffa che non tiene.
Più in là su un pontiletto di graniglia
siede un vecchio pittore,
bianca la barba, in capo ha una paglietta,
osserva di vedetta
con fare da superbo narratore,
nel mentre si assottigliano le ore
e si rinforza il fresco venticello,
le onde a risuonare,
il sole che s’abbassa e sul più bello,
sparisce e lascia solo il grigio mare.
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Un giocoso acquerello, anche godibile… Attento, però: "... le gambe arcuate…" non rispettano i canoni della bellezza muliebre… anzi! ;-)

il 07/09/2020 alle 01:19