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Pubblicata il 29/08/2020
Avverto la sofferenza della terra
nella crepa polverosa che si spacca
nella foglia gialla che all’apice si stacca
nell’erba come paglia rasoterra

il cane fiacco che penzola la testa
con la lingua asciutta tra gli aguzzi denti
non guaisce neanche ai torridi venti
ma prono s’allunga all’ombra mesta

solo la cicala col suo monotono frinire
sembra sopportare bene quest’arsura
ogni altro essere soccombe alla calura
e anela alla sera che tarda ahimè a venire

passano lente le ore più infuocate
l’albero gigante abbassa le sue chiome
come Atlante resiste cupo alle torme
del caldo che lo opprime in questa estate

ripenso in queste ore al freddo inverno
al gelo che contrasto col cappotto
quando la terra spoglia dorme sotto
al bianco manto il suo profondo sonno.
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Molto bella complimenti

il 30/08/2020 alle 05:25

L'unica estate è non perdere mai la persona che si ama

il 31/08/2020 alle 08:23

Dolcissima parole vibranti, sanno di terre lontane, bravissima

il 31/08/2020 alle 08:25