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Pubblicata il 11/08/2020
Introduzione: Viareggio nel mese di luglio nell' anno 1.995... Giorno 8.
ero seduto sul muretto dell' agenzia immobiliare col figlio Gabriele, aspettavamo mia moglie, Rossana Luzzi e mia cognata, Lucia Luzzi, in agenzia per cercare una casa in affitto per le ferie d' Agosto.

il Pino sul Tetto

quel giorno soffiava una leggera brezza marina
che alleviava dalla calura insopportabile fin dalla mattina.
eravamo felici per le ferie imminenti
e per l' armonia della giornata che ci vedeva sorridenti.
il mare era lì davanti, meraviglioso,
aprico nel suo splendor gioioso,
imperatore del mondo
nel suo azzurro profondo
dai riflessi dorati
che si sfumavan nei bianchi argentati
delle creste nel rimescolar dell' onde,
sbarazzine nelle lor piroette gioconde.
ostentavan occhi di madre perla su un viso intrigante
illuminato dai riflessi di un sole splendente,
una ricca veste color lapislazzuli
che pareva sbucar da una scatola di giocattoli...
il principe di una fiaba
superbo sul suo cavallo bianco,
alla ricerca della sua amata
per donargli il suo cor franco,
il suo amor sincero,
un portamento umile e fiero
che s' inebria nel rispetto
e in afflati di caldo affetto.
quel giorno il mare ci sembrava ancor più bello
nel suo azzurro raggiante
che grappoli d' oro elargiva al cor sognante,
ancor più generoso
e al tempo stesso altero e festoso.
ero consapevole della sua forza immane
e del rispetto che al peregrin conviene.
siamo andati a pranzo al Pino sul Tetto,
ristorante immerso nella pineta di Viareggio.
devo dire che abbiam mangiato bene
in compagnia di allegre persone...
spaghetti allo scoglio e una frittura di Mazzancolle,
accompagnati da vino bianco e acqua con le bolle.
dopo una lunga passeggiata
nel fresco rilassante della pineta
siamo tornati sul lungomare in passeggiata.
il Principe di Piemonte con la sua magistrale architettura
ci stava osservando con disinvoltura,
mentre una barchetta con la vela bianca
arrancava ansimando nell' acqua stanca.
siamo andati allor sulla spiaggia per respirar l' aria satura di iodio,
per render lo spirito libero e sobrio,
per allontanar lo spettro della melanconia
che ruba la speranza e l' armonia,
la gioia e l' allegria.
alzato appena al cielo il guardo
pietrasanta in linea d' aria scorgo...
rimembro allor gare podistiche di fondo,
intento a correr per impervi sentieri pur soffrendo,
attraversando S. Anna di Stazzema
con un recente passato di gran patema.
un piccolo paese che in tempo di guerra
subì l' efferato eccidio della gente di quella terra.

intanto l' acqua del mar lambiva i piedi, passeggiando sulla battigia
potevamo profittar della sobrietà di una giornata giuliva,
giocando e parlando del più e del meno
con l' animo libero e sereno,
ma col dubbio fin dalla mattina
se lasciar o accettar la viareggina.
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