Senza l'uscio di casa varcare,
discolo spudorato,
fra scabrose immagini,
che in presenza femminile
di porpora le mie guance
avrebber tinto,
un giorno tedioso
a lungo navigai,
quando d'improvviso t'incontrai,
sconosciuta fanciulla,
completamente nuda,
illesa da tatuaggi o sofisticazioni,
dalle altre così diversa,
dai bei capelli scompigliati,
appena accennato il dolce sorriso,
morbido il corpo mai palestrato
dal grande seno materno e naturale,
rosea e tenera come neonato,
aliena da grinta o spocchia di modella,
nelle tue imperfezioni
come il primo giorno di Primavera bella,
con la purezza negli occhi
munda mundis,
tantochè delicatamente ti desiderai,
e tramite i nostri corpi
alla tua anima di congiungermi teneramente
senza turpitudine sognai,
le tue carezze
sul mio volto e fra i capelli sospirai,
e di a lungo dormire
cullato dal calore del tuo corpo.