PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/08/2020
Schivai la tua vista a pochi passi,
poi la ricercai, sorvegliandola goffa.
tacquero i rimbombi, e i fuochi
s'animarono; quando poi m'accorsi
che anche tu, come me, fuggivi
ricercando gli occhi miei, carmini.

narrai dei miei freddi colori astrusi
accennando solo un paio di parole,
ma mi assistetti come avrebbe fatto
un bimbo curioso di vita, immobile.
risi durante un'alba, la mia prima alba,
e tu fosti il riflesso stesso del mio riso.

ti seguii, e mi seguisti; ci ricercammo
così come le nostre parole, ingenue.
il mio sonno ti ricercò imprudente
e tu fosti il riflesso stesso del mio sogno.
così, adesso, custodisco una possibile
alba, in cui inseguendoti, sarò schiava.
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bella, l'amore è schiavitù dicono i poeti, che vivono di passione...

il 06/08/2020 alle 21:03

è proprio vero arturo, grazie

il 07/08/2020 alle 21:31

un intreccio di occhiate e parole non definite è il momento più interessante per l'innamoramento, è quello che rimane un eterno ricordo di sicuro molto bello. piaciuto!

il 09/08/2020 alle 13:48

grazie mille eclisse

il 09/08/2020 alle 18:40