Schivai la tua vista a pochi passi,
poi la ricercai, sorvegliandola goffa.
tacquero i rimbombi, e i fuochi
s'animarono; quando poi m'accorsi
che anche tu, come me, fuggivi
ricercando gli occhi miei, carmini.
narrai dei miei freddi colori astrusi
accennando solo un paio di parole,
ma mi assistetti come avrebbe fatto
un bimbo curioso di vita, immobile.
risi durante un'alba, la mia prima alba,
e tu fosti il riflesso stesso del mio riso.
ti seguii, e mi seguisti; ci ricercammo
così come le nostre parole, ingenue.
il mio sonno ti ricercò imprudente
e tu fosti il riflesso stesso del mio sogno.
così, adesso, custodisco una possibile
alba, in cui inseguendoti, sarò schiava.
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