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Pubblicata il 28/07/2020
L’ometto era bassotto e cicciottello
fisicamente non era proprio bello
e il giorno che si doveva presentare
a incontrare una fanciulla da sposare

convinto che la prima impressione conta
e volendo colpire la dama con grazia tanta
decise di presentarsi in groppa a un cavallo
per nascondere la sua statura e farsi bello

lui che non era mai stato un cavaliere
prese in prestito un animale da montare
e provò a salirci sopra con destrezza
ma il suo corto piede per la poca altezza

non arrivava ahimè neanche alla staffa
che le sue gambe non erano proprio da giraffa
si guardò allora intorno per un poggiolo
ma non ce n’erano e lui con un’idea al volo

decise di prendere una rincorsa lunga
e montare al volo il cavallo con foga
provò una, due, tre, volte un bello slancio
ma non riuscì mai a salire e mise il broncio

mortificato si rivolse al suo santo patrono
“Sant’Antonio mio, tu che sei tanto buono
fammi stà grazia, fammi salire in groppa!”
poi prese una lunga rincorsa, mai troppa

avvicinandosi alla bestia tanto paziente
e saltò così tanto in alto immantinente
che la superò di un palmo e quel che è bello
cadde oltre la cavalcatura finendo nel ruscello
e così tutto bagnato lamentandosi un bel po'
urlò a squarciagola: “Troppa grazia sant’Antò!”.
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Tremendamente simpatiica, complimenti!

il 29/07/2020 alle 11:32