Transenne, barrière, inferriate,
grate e cancelli nel cuore chiuso.
come cancelli i cardini che reggono le ante dei tuoi recinti nascosti,
in un conflitto di amore contuso, confuso, complesso d temuto.
mentono, o aprono nuovi orizzonti
alla tua mente assopita, i ricordi?
cancelli il tuo sogno, chiudendo le ante, non arresti quel senso di vuoto.
davvero fuggendo ti sei soltanto difeso?
occhi feriti dal riflesso insistente,
nella luce di una lontana malinconia,
un volto alla nebbia, angelo caduto.
mentre rifletti forgi cancelli con il fuoco saldati a futura memoria,
agganciati a dei pilastri portanti
che pensavi, (che stupido!) eterni.
ruggine sulla chiave di violino,
che un tempo era musica astrale,
note sbandate, recinto di protezione
come serrature inutili a porte divelte.
che avrà voluto dire la voce che sussurrava al vento, non arrenderti,
non arrenderti mai!?
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