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Pubblicata il 22/06/2020
Ricordo ancora
il tuo tiepido sorriso,
che pur silente,
inebriava le mie giornate estive
mentre un sole di montagna
entrava ,
quasi timoroso,
di spalla
nel cigolìo di un portone,
a rallegrare la stanza dei campanelli.
mi sembra quasi di ascoltare
la tua voce
che di verso avverso
ammoniva lo scanso
agli impavidi pedoni
che di apostrofe non fu richiamo
ma affettuoso ripetuto.
oggi sei perpetuo
nella casa del Signore
in un sole che non conosce tramonto
in orizzonti che non hanno mai fine
in un cuore che è rimasto terreno
che pulsa indomito
grazie al frutto del tuo amore.

a Giandonato
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