Mille son le voci del fiume di Francia
pacata, larga sinfonia fra gli argini
sì alti e maestosi, di Lione,
casa di cigni lenti come il fiume
e, come la città, bianchi e divini:
oppur ringhio rabbioso di violenza,
quando, ad Arles, s'avventa sulle sponde
a mordere le menti dei pittori
seduti per ritrarlo, al freddo e al gelo;
e alfin la quiete salsa di Martigues
fatta di macchia d'erbe profumate
quando il fiume s'annulla giù, fluendo
nel mare, anche se la sua morte è solo
un bel passaggio a un'altra dimensione,
a una grandezza troppo smisurata
rispetto a quella chiusa tra le sponde.
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