Un biglietto, come una farfalla… davanti ai miei occhi
ho disegnato un cerchio nel grano
fissando un punto imprecisato con
lo sguardo, l’immaginazione da compasso.
ci avrei messo il mare, e al centro una vela.
ma da qui si vede la terra che mi è rimasta
tra le dita quando qualcosa accidentalmente
s’è rotta, e l’ho stretta quasi volessi afferrarne
l’essenza: sa di parole pulite dette con cautela.
di acqua, germogli e radici, profuma d’un
tempo impreciso, di semi, parole e di passi.
ci avrei messo te dentro, e intorno una fila
di angeli in coda nella luce di una candela
supplicandoli di illuminare il buio dove esisti
solo tu che sai accostare l’orecchio… un tocco.
un fruscio, forse un gorgo di foglie d’autunno.
ora voltati, come piroetta nel vento quella vela.
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