Sono un verso caduco,
un verso tra i miei versi,
il verso libero
del poeta ignoto
lungo il viale scosceso,
ordito di lunghe ombre d'alberi dipinti sul calare del giorno,
l'unico verso che vola
sulle chiome
e se ne fa ali,
di due foglie,
che nel silenzio
sgorga dal cuore,
come sabbia d'argento
tra le mani.
un verso goffo,
disincantato,
che respira solitudine
accanto alla finestra semichiusa,
e sopravvive
all'eterno volteggiare
di uomini infelici,
colmi di tutto,
paghi di niente.
l'arsura mai mi riduca pietra,
e sotto il distillare del cielo
rimarrò in eterno.
(Thea Matera)
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