Hitler e Mussolini son prova formale
che credere ciecamente porta male
la propaganda, la persuasione per slogan
illudono chi la segue con la mente poca
il motto è breve, sintetico, amorale
e ognuno che lo segue, è naturale
lo adatta così al proprio convincimento
e lo considera perfetto in ogni momento
e chi lo proclama a voce molto alta
impersona ogni perfezione accolta
riassume in se tutte le aspettative
d’ogni singolo che sol per quelle vive
così pensiamo d’esser tutti tale e quale
con la coscienza nostra che è morale
e invece i capi urlano le stesse parole
ma in loro è la loro morale che li muove
o peggio la loro totale amoralità
priva di ogni limite poi nella realtà
che ha come scopo ultimo il potere assoluto
e senza la responsabilità che è a quello dovuto
quando molti legati al neonato fascismo
urlavano rigore, serietà, patriottismo
intendevano vita sicura, lavoro, opportunità
e non guerra e stragi con paura e atrocità
e quando si resero conto del grande sbaglio
la dittatura si era impossessata del meglio
d’ogni carica pubblica, d’ogni potere effettivo
ed era fuorilegge chi non era più collettivo.