quando le poesie si mandavano A memoria
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quando le poesie si mandavano a memoria
e Pascoli e Manzoni eran più facili da trattenere
che il barbaro Carducci
o il timido Leopardi
quando Vincenzo Monti
– il traduttor dei traduttor d’Omero –
filmava nella mente avida eroi
(la caduta di Troia e di una troia…)
e Pindemonte Ulisse
quando Dante nella Comedia
scardinava il mistero dei misteri
con terzine incastrate su se stesse
ed io mi innamoravo di Ungaretti
quasimodo e Montale
baudelaire e Mallarmé
majakovskij e Esenin
dietro la porta di una stanza
che celava l’America di Bukovski
ed Emily Dickinson.
(guga
2012, Marzo)
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