Rumorosi silenzi,
sospesi su afoni lamenti.
di mestizia si empe il tempo
che pavido scorre lento.
convulsa la vita,
da un orda ormai stremata
genesi imperfetta,
di un mondo ribelle,
famelica mietitrice d'anime.
sospesi in un libo d'incertezza,
rinchiusi in gusci di cemento riscopriamo l'essenza della solitudine.
il respiro riflesso sul vetro,
appanna la vista,
disegni di speranza tracciamo sull'orizzonte.
il retaggio della mente,
muta la direzione ritrovando l'equilibrio.
e allora verrà il tempo che tutto dimentica,
prodigo curatore dell'anima.
ci accorgeremo che nulla sarà più uguale tutto cambiato appare.
i cuori separati torneranno ad amare
le mani a stringere mani,
gli abbracci diverranno doni preziosi,
e i silenzi saranno spenti dalla ritrovata vicinanza.