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Pubblicata il 06/03/2003
Astra:

Perseo, parlami
‘lui è lontano, solo un ricordo’
sento il respiro debole,
‘dormi, Astra, dormi
ed il risveglio sarà felice’

Io, mi sento,
‘magia, donna, è solo la magia’
mi danza intorno
‘Astra, lui non ha potere’
Amore
‘voci lontane’

Ali di farfalle
schiumano nell’aria bruna,
leggero il pensiero
nessuna preoccupazione,
nessun destino.

‘Il tuo destino’
non parlare, non ho destino,
‘non sei tu, colei che
appartiene alla stirpe delle ninfe?’
sbagli io sono solo Astra,
nulla di più,
‘non hai giocato col sole,
ancora prima di nascere?’

Se io fossi ciò che tu dici
non avrei mai sofferto
la morte dell’uomo che amavo
‘chi è morto, Astra, chi?’
nessuno nel cuore, nessuno
‘chi ti ha dato vita
con la sua morte?’
nessuno nell’anima, nessuno
‘chi sono, allora, io?’
tu non sei nessuno.

‘Ora lo so, è possibile
morire per due volte’
‘Vattene, cavaliere,
liberala dalla tua presenza,
lascia in pace il suo sonno’

Piume nell’aria,
dolce abbandonare
ogni volontà a questa melodia,
desidero riposare,
tra le tue braccia, cavaliere.

‘Tu l’hai ingannata,
ne pagherai le conseguenze’
‘tu pagherai le conseguenze
di aver amato
una creatura così perfetta’

‘Il mio tocco le donerà riposo’
tra le tue braccia, cavaliere,
‘no, ti prego, non farmela odiare!’
‘vattene, Perseo,
la tua ora è giunta’

Mi danzano intorno
crepuscoli di cotone,
sento le forze andarsene
‘abbandonati a me’
il respiro vola via
‘sarò io a proteggere
questo tuo sonno’

‘Guarda, basta un lieve tocco
sui suoi occhi di fata
e già, come morta,
giace tra le mie braccia’.

‘Guarda i suoi occhi’
‘chiusi nel sonno’
‘le sue labbra’
‘freddi germogli dell’inverno’
‘Non lasciarmi, Astra’
‘Lei non ti sente più’
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