quest’anno è il duemila e eventi
e si offre all’animo e alla vista
una strane e ben diversa primavera:
regna nel paese nostro in Italia
un morbo che semina morte e che invita
a star tra di noi lontani e serrati
in casa, così anche ne risenton
i fiori da noi amati e la natura:
si son sole le viole lungo la riva
lì del fossato quel loro profumo
sì dolce ancor nell’aria olezza
ma fiori son che invan oggi degli
amanti attendon le carezze care:
quella man che coglie, il delicato
gesto, quel bel mazzolin in dono!
lontan svanito è l’amorevol tra
di lor abbraccio come quando lor
nel tempo a primavera andavano
tra il fresco verde a cercare quei
bei al sol nascenti e profumati fiori:
oggi il crudel quel maledetto virus
l’un tien tanto lontan dall’altra:
e così povere viole siete rimaste sole!