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Utente eliminato
Pubblicata il 09/04/2020
volersi spalancare a questo vento
che sbava tramontano sulla nuca

esumarsi dall’antro
mordendo polpastrelli fino al sangue
e dissipare il divenire immoto
omologato oramai fino al midollo.

aprirsi
volarsi in ampi squarci d’esistenza
ascoltarsi furtivo nella mente
stuprarsi tra le fosse del silenzio

già
è come bersi un pozzo in un baleno
e la sua luna piena voluttuosa
dentro la notte sporca di nerume
beffarda
accoccolata, in pianto, sopra il cuore
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è incredibile come le tue parole abbiano evocato il silenzio della notte, quasi la sua sacralità...segno che ci hai colto con le parole, una gran bella poesia, complimenti

il 09/04/2020 alle 17:06

riletta, dico che è una delle più belle poesie, forse la più straziante, che ho letto su questo sito da 10 anni a questa parte....

il 12/10/2020 alle 20:48