la prima cosa che m’avevi detto:
“io mi gioco tutto su di te
le mie unghie bordate a brillantini
il diamantino in piercing nasale
ed il gechino all’inguine marchiato”
confuso
giocando nell’effimero per noia
con l’apatia saltata sulle spalle
l’andazzo che trascina in superficie
raggrinzisce gli impulsi d’evasione
e il fradiciume sgorga dalle ossa
di morte è il suo fetore
dammi una via di scampo
una fuga a ritroso
una fiaba-menzogna mai narrata
anche uno squasso d’onda può bastare
per lavarci del fango che tracima.