Sete lucenti e danze sufi in tondo la gora dell'estate ti riconduca al porto
Il Poeta sembra che non sia scevro dalla prospettiva delle aree ZTL...poiché già in passato il fascino occulto di questi “recinti” lo induce a misteriosi stati che sfumano nell’ onirico...le figure retoriche, che sconfinano in seducenti anacoluti, palesate nella parte più corposa della composizione ne dimostrano l’ essenza...il Poeta, forse inconsciamente, determinato da una situazione assurda che costringe i mortali a comportamenti opposti alla propria natura si ritrova solo in quello spazio normalmente occupato da soggetti ognuno con le proprie esperienze, coi propri affari, con gli affetti...non è dato di sapere se nell’ anima del Poeta discenda la carezza munifica della catarsi...il particolare accenno a quella gora estiva è un pochino preoccupante…l’acqua stagnante, paludosa, infetta ed appiccica i pensieri..così come il Sommo canta: “Mentre noi corravam la morta gora,/dinanzi mi si fece un pien di fango, - Un caro saluto a te F.
Anch'io conoscevo la vecchia ztl e devo dire che ho pensato : "Mi sembra un po' diversa". Poi, Poirot-Aug94 me ne ha dato conferma. Condivido in pieno la riflessione di Genziana.
L'avevo persa. Come tutti sappiamo quello che conta non è tanto ciò che vuoi significare, ma quello che ognuno riceve. E io, da subito (stranamente), mi sono ritrovato nella melma di certi ambienti letterari, dei premi, delle giurie, con tutta l'architettura di falsità, gigantesche piccolezze e conseguenti meschinità. Un mondo non adatto per chi tratta "antica merce d’Oriente" con arabeschi e intrecci di mani sopraffine...